venerdì 6 novembre 2009

Pietro Tedesco alias Ibrido di risonanza

Le origini del suddetto,sono assai incerte: secondo lo storiografo Tacito, Pietro nasce in un piccolo villaggio della Cina meridionale, da qui i suoi tratti somatici e l’appellativo Giallo. Secondo Erodoto di Alicarnasso, la nascita di Pietro risale alla Cina contemporanea, in vicende bizzarre; il padre di Pietro di natura giocosa, volendo fare uno scherzo alla moglie che rincasava, la spaventa con un corposo “BUUU“ e la madre esclamò : ” Ho fatto il Giallo!”. La seconda versione risulta essere ancora la più accreditata, documentata da foto e elettroforesi su gel di Agarosio. Il giovane Pietro amerà subito le ideologie anticonformiste e si farà ritrarre a piazza Tienamen solo dinanzi a un carro armato, dichiarando in seguito ”Io ho pagato per entrare”. Si scoprirà in seguito che il carro armato ostruiva il più grande concerto degli Elio e le storie tese. Da qui Pietro comincerà a odiare la tanto amata Cina e si trasferirà ad Acerra, per ritrovare il pathos politico giusto per conclamarsi grande oppositore della destra italiana. Pietro arriverà ad Acerra sotto lo pseudonimo di,O Tedè, per conformarsi alle tendenze filonaziste italiane, come scriverà in “storia di Italia” con Montanelli. Nell’ isola felice acerrana, Pietro vivrà un po’ di tempo in spensieratezza, tra partite a pallone e termovalorizzatori. Qui inizia a conoscere i più grandi e illustri pensatori della cultura acerrana,tra cui o Pannè, O Busiè, Michele o Viecchj e Cuono D'Inverno. Nascerà una grande amicizia, con Cuono, fin quando non sorgerà una diatriba tra i due sorta sull’ etimologia dell’” Accummenzamm”e su come servire i clienti alla "Lanternina" . Pietro è ormai alle corde e decide di andare a Casablanca per rifarsi il culo e affinare i suoi tratti somatici, che lo renderanno simile a Gabriele Paolini, acerrimo nemico di Emilio Fede. Scritturato nel casting di “ Sei forte maestro” come controfigura di Emilio Solfrizzi, nelle scene più pericolose, tra cui si annoverano le scene di sesso estremo con Mara Maionchi che a sua volta era controfigura di Minnie, Pietro verrà scartato a causa dalle dimensione del suo culo quindi dichiarerà “Ѐ solo la fonte del mio genio!”. Per sfogare questa rabbia repressa, decide di accanirsi conto Emilio Fede, dopo milioni e milioni di querele, Pietro si troverà costretto ad espatriare a Liegi, dove tutt’ora il governo italiano chiede l’estradizione. Qui conoscerà l’amore per Stefano Benni, giornalista italiano conforme alle idee politiche del nostro eroe. Pietro partecipa alla stesura de “Il Bar sotto il Mare” dove egli stesso impersonerà il “Cane Nero” e la controfigura di “Beauty Case” (sempre per le dimensioni del suo lato B). Benni attinge da Pietro tutto il sapere ironico, ma il buon Stefano, non lo riconoscerà mai, da qui nasce la profonda delusione di Pietro, che dopo essere caduto in uno stato di profonda depressione si butta tra le calde e robuste braccia del capo Gestapo Marcello La Sala, infiltrato in quel di Liegi, insieme vivranno momenti indimenticabili come lo scambiarsi del doccia schiuma e godere delle vivande tipiche del paese natio del gerarca (Afellinen). Pietro, calmatesi le acque dopo il passaggio di Emilo Fede sul digitale terrestre, decide di ritornare ormai nel bel paese, come dimenticare l’agglomerato di munnezza che infestava il suo bel hinterland e la cosi mastelliana politica italiana, stimolo per cui cacare e continuare a lottare. Prima di uccidere Benni per alto tradimento, scopre che tutto la fortuna di quest’ultimo sia nascosta sull’ isola di Monte Cristo: da qui troverà spunto e forza per ritornare in Italia sotto il nome di “Il Conte”. Pietro conosce ormai momenti di lusso. Ricco e con un titolo nobiliare si abbandona ad una vita lasciva e diventa capocannoniere di tutti i tornei di Acerra e organizzatori degli stessi; in una di queste partite conosce la sua Principessina di Abbasc o Wapon, regno che si estende da via Fondola fino alla stazione, chiamato erroneamente da lui ”Papone”. Ormai Pietro è una personalità di spicco ad Acerra e decide di iscriversi alla facoltà di Biotecnologie Biomolecolari e Industriali, costruita da Bè (cfr. I frequentatori del Setten). Pietro andrà a seguire ogni giorno i corsi, comprerà ogni giorno un paio di jeans nuovi a causa incendi provocati dai suoi chiassosi amici. Pietro su i suoi nuovi compagni d’avventura comincerà a scrivere biografie, grazie alla mai sua sopita vena ironica, ricordiamo quella di John Locke, Beciè, Usbuscy, AnnOsnato, Candy Candy e la Sorella arrapata di Babi.

Hanno detto lui:

Garbi: “esca fuori”

Velotta: “ Lei avrà difficoltà a prendere quest’esame”

Usbuscy: “sei il mio baluardo della cristianità”

AnnOsnato “machecazzovuoinanodimmerda!”

Simona De Franco: ”ah ma quello è Pietro Tedesco”

Risponderà alle masse: ” Mi potrebbe portare altri 2 tarallini??”.

2 commenti:

  1. ahahahahahahahahahahahah
    grandissima biografia.Siete grandi.ci sarebbe solo bisogno di qualche modifica:D

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